giovedì 10 maggio 2007

Il brutto di studiare psicologia

Quando studi psicologia la prima cosa che vuoi evitare, almeno per quanto mi riguarda, è cadere vittima di ciò che studi.
Mettiamo che un fisico studia la Meccanica. Vede che stanno sollevando una cassaforte con una gru e che per delle ragioni che lui, in quanto fisico, capisce , SA che quella cassaforte sta per precipitare. Non si metterà mai sotto quella cassaforte. Stessa cosa in psicologia. Cerco sempre di evitare di mettermi sotto la cassaforte. Ma è tremendamente faticoso. Quando una persona mi dice qualcosa io, subito, se ho la prontezza e l'attenzione sufficiente, analizzo. Ma non analizzo la persona. E nemmeno quello che dice. Analizzo me stesso che ascolta quella cosa detta da quella persona. Io avverto delle sensazioni nelle parole di quel interlocutore. Ma perchè avverto quelle sensazioni? Posso fidarmi di quelle sensazioni? La risposta è no. Io non sono una fonte attendibile. Se mi sembra che una cosa è giusta può essere ingiusta in mille sfacettature e giusta in altrettante. Dipende da come la vedo. Dipende da come la sento. Dipende da come viene trasmessa. Da chi. Quando. Dal contesto. Dall'umore mio, dell'interlocutore, di chi mi sta attorno. Dipende da tutte quelle cassaforti che mi pendono sulla testa. E mi viene in desiderio di non finirci sotto a quelle cassaforti. Ma è tremendamente faticoso.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

ma mentre pensi ste cose riesci ad ascoltare l'altro o finisce sempre una scenetta della serie
giacomo -ale, ci sei questo pome per giocare a basket?-
ale pensa "oddio perchè mi agito? eppure so che sono una schiappa, ma posso veramente fidarmi di quello che penso?
giacomo - aleeeee ci sei?-
ale continua a pensare "perchè mi batte forte il cuore? non sono attendibile? è forse perchè ho paura di affrontare giacomo in un 1 vs 1? o perchè so che sbaglierò il canestro?"
giacomo - porca troia ale, son tornato da parigi, vieni a giocare a basket? ma ci se i o ci fai? pronto?
ale continua a pensare "queste sensazioni che sento si possono considerare vere o in realtà sono finito sotto una cassaforte?"
giacomo - AAAALLLEEEEEEEEEEE!!!! CI SEI??? non ti sarai mica arrabbiato perchè ti ho straccaito a magic? mi rispondi o sei leso?-


la scarica di emozioni dentro l'ale prende il sopravvento, l'impulso è talmente forte che sparisce la ragione, la mente da torbida diventa ancora più opaca e scatta la reazione

ale - FANCULO GIACOMO. -

tuu tuu tuu tuu


morale: sei finito secco sotto la cassaforte.

quando sei a trento fai un colpo.
ciaooooo

Alex ha detto...

Cazzo Vecchio!

E' proprio così! :) : ) :)
Sto fine settimana che dici? Una partitina ci sta tutta!!!

Invitiamo anche la cassaforte. E' un ottimo appoggio!

Anonimo ha detto...

ci sto! ti invito invece a vedere il forum e dire la tua circa i progetti per il mare.
http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=75734&idd=178

Anonimo ha detto...

non si legge tutto il link... cmq credo che tu ce l'abbia... fai recenti e cerca il post. ciao

Anonimo ha detto...

Perchè non puoi fidarti delle tue sensazioni? Non esiste una realtà unica, incontestabile. Esistono infinite realtà...infiniti filtri di realtà se volgliamo. Tutti egualmente validi, compreso il tuo. Valido quanto meno per te stesso. Certo, il confrontarsi con le realtà altrui ti aiuta a focalizzare meglio il tuo punto di vista...e anche a cambiarlo, perchè no?
Sta di fatto che...rompi il cazzo ore a parlare di costruttivismo, a smenarla sulla bimba del bosco del fauno, che ti piaceva la sua realtà e bla bla bla...e poi ti fai queste pare?
Bravo, fai un po' di basket che ti svuoti la testa. Io verrò e farò la cassaforte...

Anonimo ha detto...

Eppoi...che significa cadere sotto la cassaforte?

Alex ha detto...

Non hai capito.

Se vedo un extracomunitario è facile che provi un senso di disagio. E' normale. Si attiva lo sterotipo e la paura del diverso. Se dovessi fidarmi delle mie sensazioni quell'extracomunitario sarebbe un mio nemico. Ecco una cassaforte.

Queste "pare" se le dovrebbero fare un po' più di persone. Quelli della lega ad esempio.
Occhio a non confondere il costruttivismo con quella parte del relativismo più becera e ignorante, quella che dice fondamentalmente che siccome va bene tutto allora va bene anche l'omicidio.

Il costruttivismo è PERSONALE!
Ma nel momento che la mia realtà entra a contatto con quella di un altro il discorso cambia.

La realtà di un razzista, per quanto valida, può andare a fottersi per la mia realtà, valida anch'essa.

Anonimo ha detto...

Non sono stata spiegata.
Parlo di sensazioni, poi esiste anche la razionalità, e la vita, la vita sociale intendo.
Sono convinta che tra le persone, anche di "culture"(per quello che si voglia intendere) diverse tra loro, si crea sempre una terra di mezzo dove attingere senso per entrambe le parti in gioco.
Lavoro in un laboratorio culturale, per me sarebbe la morte pensare che ogni realtà è valida e immutabile in ASSOLUTO (gli antropologi lo chiamano neorazzismo debiologizzato). Credo invece che siamo immersi in un fluido, i nostri significati vengono e risignificati e arricchiti di continuo, è una cosa splendida se uno fosse disponibile ad esporsi un po'.
Sta di fatto che devo essere congruente a me stesso, avere la voglia di mettermi in gioco anche buttando in tavola i miei timori, che altrimenti vagano pericoloamente. In effetti è importantissimo che tu ti renda conto delle cassaforti (ora ho capito meglio che significa). Le hai praticamente già evitate.
Dire: "sai, avrei voglia di buttarti dalla finestra e sentire in crak della tua testa che si frantuma sull'asfalto", riduce drasticamente la possibilità che tu quello lo butti davvero dalla finestra. Ci sono arrivata?
Allora sorridi, la tua è una ricchezza, non un peso. Che la maggior parte della gente non ha.

Alex ha detto...

: )

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Non è dovuto al fatto che studi psicologia. Sei semplicemente pieno di pare.