domenica 28 gennaio 2007

La mia vita da costruttivista/4

Lo scritto che vi sto per proporre è di George Kelly, ideatore della teoria dei costrutti e uno dei padri, involontari, del costruttivismo.
Ah, già che ci sono, vi comunico che non aggiornerò il blog per un bel po' dato che starò a Padova per 2/3 settimane causa esami! Saluti!

"Di questi tempi si dice che essere se’ stessi è una buona occupazione. Essere se’ stessi è considerato salutare. Anche se per me è un po’ difficile capire come sia possibile, per qualcuno, essere qualcos’altro. Penso di capire che ciò significhi non cercare di sforzarsi di diventare diversi da quello che si è. Ciò, di fatto, mi sembra una maniera piuttosto noiosa di vivere. Sarei incline a pensare che ognuno di noi vorrebbe migliorare se decidiamo di essere qualcosa di diverso da quello che siamo. Ebbene, non sono poi tanto sicuro che tutti noi vogliamo migliorare, forse sarebbe più preciso dire che vorremmo una vita più interessante.
C’è qualcos’altro che potrebbe stare dietro a questo imperativo di essere se’ stessi, e cioè che nessuno si dovrebbe mascherare. Sospetto che sia qualcosa vicino a quello che gli psicologi intendono quando spingono le persone ad essere se’ stesse. Si presume che le persone che affrontano il mondo a viso scoperto siano più spontanee, che si esprimano più completamente, e che abbiano più opportunità di sviluppare le loro capacità se non si mascherano.
Ma questa dottrina della nudità psicologica negli affari umani, di cui tanto si parla al giorno d’oggi e che permette al sè di non truccarsi e mascherarsi, lascia assai poco all’immaginazione. Non invita certo all’avventura. Sospetto, a riguardo, che nel Giardino dell’Eden, Adamo si sarebbe deciso più in fretta di quanto effettivamente fece se Eva avesse fatto un po’ più di attenzione al suo guardaroba. Ho sentito che lo corruppe con una mela. In seguito mi dicono che si inventò qualcosa di più stimolante della foglia di fico.
Ciò che affermo è che non conta tanto ciò che l’uomo è, ma piuttosto quello che progetta di fare di se' stesso. Per fare il balzo egli deve fare qualcosa di più che scoprirsi: deve rischiare una buona percentuale di confusione. Poi, al più presto, come afferra la fugace visione di una vita diversa, deve trovare la maniera di superare il momento della minaccia paralizzante e per questo vive l’attimo in cui si chiede chi sia realmente, quello che è o quello che sta per divenire. Adamo deve aver sperimentato un momento del genere."
George Kelly- pagg.157-8 The Language of Hypotesis- 1964

sabato 27 gennaio 2007

LA MIA VITA DA COSTRUTTIVISTA/3

Effettivamente non ho mai detto COSA significa essere un costruttivista.
Mi è capitato qualche volta di doverlo spiegare e l'ultima è stata proprio con il buon Gigio. Mi ricordo che ad un tratto mi disse
: - " Sei troppo tecnico!"
Non ho capito subito cosa intendesse. Siccome stavo spiegando cosa occorrerebbe fare, in PRATICA,per "migliorare" alcuni aspetti della nostra vita pensavo che il "tecnico" fosse riferito ai modi di agire, non alla spegazione in sé. Però poco dopo capì, credo, che intendesse proprio questo.
Mi spiegavo in modo troppo "tecnico".
Questo mi fece riflettere. Com'è che sono diventato un costruttivista? Intendo dire che, ora, per me, essere costruttivista appare come la più ovvia delle soluzioni. Ma quando ne parlo vedo che non suscito grande interesse. Insomma ho la sensazione di aver "scoperto" una panacea miracolosa ma quando la offro agli altri vedo che la gente mi guarda con sospetto.
Pensandoci su ho capito che questo accadeva anche a me.
Qualche anno fa comprai insieme a Men's Healt un CD audio di Roberto Re intitolato "Diventa un leader di te stesso". La prima volta che lo ascoltai ricordo che dissi : - "Eh, si, sto tipo potrebbe aver ragione...però..." E c'era quel "però" che, dopo nenache 2 giorni, mi fece dimenticare tutto.
Riascoltandolo ora è innegabile. anche Roberto Re è un costruttivista, sebbene non lo dica mai apertamente, e mi trovo in completo accordo con lui su quello che dice. Ma perchè la prima volta non mi colpì poi così tanto? Qual'era la differenza fra prima e adesso?
Studiando "Psicologia della motivazione e dell'apprendimento", materia di cui ho l'esame, peraltro, fra neanche 20 giorni, mi sono imbattuto in quella che, forse, può essere la risposta.
Il libro cita, molto succintamente, alcuni metodi per "migliorare" il proprio apprendimento. Tipo strategie memoniche, lettura veloce, tecniche di studio e via dicendo. Ora, che queste tecniche funzionino, ben conformandole alle differenze individuali, non ci sono dubbi. Gli studiosi avevano notato però che una volta insegnate queste tecniche per esempio a degli studenti, questi le impiegavano per un certo periodo di tempo ma poi le abbandonavano, sebbene avessero ottenuto dei risultati positivi con esse. Per far si che gli studenti mantenessero a lungo l'uso di queste strategie era necessario istruirli alla METACOGNIZIONE. Per metacognizione si intende in modo tramite il quale la mente opera su se stessa. Con la metacognizione si cerca di studiare come la mente pensa di pensarsi. In questo modo gli studenti, VENENDO A SAPERE I MODI CON CUI LA NOSTRA MENTE APPRENDE e applicandoli poi alle nuove strategie, divennero più consci del proprio lavoro e, in altre parole, acquisirono più controllo. Le strategie ora, viste sotto questa nuova luce, apparivano finalmente nella loro più completa utilità.

E forse è questa la differenza che non riuscivo a cogliere.
Costruttivismo è filosofia e psicologia. Io, studiando la seconda come scelta universitaria, ho imparato ( e sto ancora imparando) quella che è appunto la metacognizione. Studiando metacognizione arrivi NECESSARIAMENTE a certe conclusioni. E anche il costruttivismo acquista una valenza mooolto più significativa.

L'idea di base del costruttivismo è che NON ESISTE UNA REALTA' ONTOLOGICA. O, meglio, NON POSSIAMO CONOSCERE ALCUNA REALTA' ONTOLOGICA, ovvero non possiamo conoscere una realtà senza che quest'ultima venga FILTRATA DALLA NOSTRA SOGGETTIVITA'. In virtù di questo ogni uomo è il SOLO e UNICO COSTRUTTORE DELLA REALTA' CHE PERCEPISCE.

potrei pensare che chi legga questo post pensi che, in fin dei conti, questo sia un pensiero banale.
Tutti, chi più chi meno, sanno che ognuno si crea la propria visione del mondo. Quante volte ho sentito dire " De gustibus non disputandum est" ( è giusto?) intendendo dire che i gusti sono personali e che se a me piace quella ragazza non è detto che ai miei amici debba piacere. Anch'io, prima di essere un costruttivista, sapevo queste cose. Ciò che non sapevo era quanto il mio cervello crea la realtà. E' una creazione estremamente invasiva, totale. Non solo riguardo i gusti, che sono solo il modo più semplice e accessibile di notare consciamente questa "costruzione".

domenica 21 gennaio 2007

La mia vita da costruttivista/2

Ieri il buon Yarla mi ha fatto notare una cosa.
Eravamo allo spago burger e tra un ictus e una disfunzione erettile ci si è trovati a parlare dei Wuolter e della musica. Sécchi ha ricordato il motivo del suo abbandono. Visto la direzione da PRO verso la quale la band si stava incamminando non se la sentiva di un impegno tanto gravoso. Per quanto mi riguarda il motivo è lo stesso e, inoltre, mi sentivo un po' fuori luogo in quanto vedevo la band lavorare per migliorarsi mentre io a malapena imparavo i pezzi per le prove. Mi sentivo un po' un'ancora e con Padova ne ho approfittato per staccarmi. Ma come tutte le cose che dai per scontate quando non ci sono più ne senti la mancanza. Suonare con i Wuolter mi ha dato delle emozioni incredibili, emozioni che, purtroppo, non riesco più a "sentire" vedendo suonare loro o un altro gruppo. Anche ieri sera ho avuto il piacere di ascoltare un gruppo Funk-Jazz-HipHop davvero eccezionale. Ma per quanto godessi di quella musica vedere suonare gente mi crea sempre una spiacevole sensazione al plesso solare. Una sensazione di mancanza come quando guardi una vecchia fotografia di qualcuno che non c'è più o ti metti a pensare a cosa sarebbe potuto accadere se...
Dopo aver lasciato i Wuolter mi misi a suonare insieme ad altre tre persone. E' durata un annetto, mi sono divertito, ma sentivo che quella strada non mi avrebbe portato nè alle vecchie, nè tantomeno a nuove emozioni. Ho lasciato anche loro e ho deciso di appendere le bacchette al chiodo. Sentivo in qualche modo che la parentesi "batteria" ormai si era chiusa. Con i Wuolter si era spenta anche la voglia di percuotere le pelli perchè per quanto Max Roach crei melodie alla batteria, come Yarla mi ha fatto notare, per me la batteria è uno strumento da squadra, più degli altri. La batteria funziona in funzione del gruppo. So che batteristi sverrebbero a leggere questa cosa ma per me è così. Fuori dal gruppo, fuori dalla batteria. Spento il fuoco rimane puro tecnicismo. E nella musica, per quel poco che ho fatto, ho sempre preferito lavorare di pancia che di testa.
Ma se il fuoco della batteria si stava ormai estinguendo quello per la musica era ancora potente. Per quanto tentassi di spegnerlo mi bastava guardare un gruppo, un musicista solista, un artista di strada, per provare quella spiacevole sensazione.
Chi mi conosce sa che a volte mi piace spendere soldi inutilmente.
Unendo questa mia inclinazione con quella per la musica è venuto fuori un mix letale, per il mio portafogli, dato che ho l'impulso di comprare strumenti. Specie se sono in offerta!
E così ora sono un felice possessore di un violino e di una tromba. Non che mi abbai mai solleticato l'idea di imparare uno di questi strumenti, per altro difficili, però...
Con il 2007, e la mia svolta costruttivista, ho capito che non potevo più ignorare la passione che ho verso la musica e decisi quindi che avrei imparato a suonare la tromba. Un nuovo capitolo, basta crogiolarsi nei vecchi ricordi! voglio ritornare a godare di quei momenti!

E qui interviene Yarla.

Illustrando, un po' titubante, il mio proggetto, il mio chitarrista preferito, sornione, mi ha ricordato candidamente dei miei mille progetti andati mai in porto. Come dargli torto?
A chi visita il mio blog chiedo di dar fondo alla propria memoria e di scrivermi, anzi di RICORDARMI, tutti quei progetti che non ho mai realizzato.
Yarla me ne ha ricordato uno: dirigere un cortometraggio Horror. Se dovessi stilare una lista quindi inizierebbe:

1) Girare un corto Horror

Vi chiedo, sempre che ne abbiate voglia, di rinfacciarmi tutto quello che ho detto di fare e che poi non ho fatto. Dai che è divertente!

domenica 14 gennaio 2007

I MIEI RAGGUARDEVOLI SABATO SERA

Uè diario!

Cioè non sai quanta robba me successa sabato! La serata inizia che tipo inforco lo spiderino del papi e per l'occasione lo tiro a lucido ( lo spiderino, non il papi). Che l'occasione era che c'era il compleanno del Ciccio, uè, si Il Ciccio che compiva 19 anni!!! Che c'ià il barboz e si vede che è grande. Poi si fa anche i colori dark tipo Mius ai capelli ma poi si dimentica il pizzetto e le basette e se le fa arancioni tipo carota e poi sembra un irlandese metallaro con tendenze uomo-sessuali. E cosa non ti regaliamo al Ciccio?
1) Raccolta di fumetti di DYLAN DOG, cartonata in pelle umana di Sclavi e autografata da Dario Argento e i Gobblin, cioè roba che Mix sarebbe disposto ad uccidere i Bacheted pur di averne una! Il Ciccio invece ha fatto una faccia da mona quando lo ha visto tipo :-"Ma ragazzi, sapete che non so leggere!" ed io che studio la psiccologia o capito che era meglio dargli gli altri regali.
2) Un finto profumo per ambiente comprato in uno smart shop. Trattasi di un insolita erba cilena che mette in contatto con la natura Madre. Che se non ricordo male dai Puffi, c'ià due tette così anche se il capello bianco mi intimidisce. Comunque il profumo per ambiente non si pro-fuma, si fuma e basta. Regalo ragguardevole. Ciccio sembra apprezzare sottolineando l'apprezzamento con una serie di peti. Ma ora viene il pezzo forte!!!
3) Pupazzetto di uno dei personaggi de "Giù per lo scarico( o tubo)" trovato nell'Appi mil che tipo è un topo ciccio con basette e il ciuffetto da giòvane che sembra Ciccio sputato!!!Ma uguale uguale!!! Ed è il delirio. Ha Ciccio gli si illuminano gli occhi come la prima volta che gli hanno regalato il telecomando, dal suo didietro esplodono fragranti arome post-atomiche che, se c'iai l'orecchio del musicista, si sente la sinfonia n. 69 (!) di Beetoven ( Il musico, non il cane). Ciccio ci getta le braccia umidicce al collo e felice si mette a giocare con il suo nuovo amico che non fuma, non beve e non suona la chitarra in un gruppo dal nome improbabile ma che fa un sacco ridere!
La serata continua tra una Waissen e un po' di sgnapa e lanciatissimi decidiamo di andare a limonare un po' di polle al Carter Aus!!!
Io e il Renni ci prendiamo subito subito un po' di Jack giusto per fare i grgarismi, che fa figo e provoca uno sballo ragguardevole! Il tunz-tunz è così forte che a malapena riesco a tener su il cerume nelle orecchie! Fanno di tutto! C'è DJ ABISSO! La versione PUnchabbestia di Celine Dion, i Backstrit Bois versione Death Pop Sud Saud Garden Pro-Hausa in da Hausa di Mario! Ciccio è in piena crisi ormonale. La fauna gli fa aumentare la saliva così si ordina una birretta piccola che poi sbologna subito a qualcun altro perchè fa l'astemio che l'alcool gli fa vomitare ma prende la birra perchè il chinotto non butta con le polle. Ma lo vedo bloccato, non riesce a far usicre il King Kong che è in lui, ilre della furesta zittimito tentenna ad uscire. Così penso :-"Ci vuole lo psiccologo! Gli faccio un discorso mega filossoffico che Kant, Hegel, Shopenauer e Freud mentre lo penasavo erano ancora lì che si chiedevono che università fare. Ma Ciccio non pare covinto e mi lancia la sfida:-"Vai, allora! Provaci con quella". Indicandomi un pulzella distessa sul lettino in evidente stato :-Mi sto rompendo i coglioni che posto di merda maleddetta la Dani che mi ha invitato non c'è neppure Marco- Detto fatto mi presento e inizia una piacevole chiacceherata sul - e sul + che porta ad un imbarazzante:

Lei -"Ma, scusa, perchè hai voluto parlare con me?"
Io-"Perchè?...perchè... ... ?"
Non potevo mica dirle :-"Perchè volevo far vedere al mio amico che non c'è alcun pericolo ad approcciare e anche se ricevi uno schiaffo l'importante è non buttarsi giù e riprovare. Le inculate sono alla base di qualunque apprendimento."
Fatto sta che, pigro nell'inventarmi chissà quale storia, le dissi proprio questo.
Non la presa male ed è finita a vino e tarallucci e la promessa di sentirci nel caso in cui passassi a Bolzano.

Ma la mia Ulittica impresa non ha smosso l'animo rapace del Ciccio che si è limitato a farmi versi strani del tipo "Allora, hai limonato?"

E...cosa non ti succede ancora al Carter Aus? Inculano il callullare all'AVA, quei fasisti basardi!!! E passiamo una buona mezz'ora a ribaltare divanetti che alla fine si era capito che qualcuno aveva allungato la mano.

Il locale chiude ma prima di finire questo ragguardevole sabato sera chi non mi ferma?
I CARAMBA!!!
Siamo io e Renni che avevamo sbagliato strada e ci stavamo girando in un parcheggino di un posto. Uè! non ti mettono le lucine blu a intermittenza e non mi obbligano ad accostare!!! Tolgo Vinicio dalla radio e elegantemente abbasso il finestrino:

Caramba:-"Sbagliato strada?"
Io:-"S-si ( come dire : non mi sembra illegale sbagliare strada)
Caramba:-"M...hai bevuto che hai sbagliato strada?"
Io:-"...ma prima stavo andando di là poi il mio amico mi dice: guarda che Trento è dall'altra e allora mi son...
Caramba:-"Hai bevuto?"
Io:-"...o girato per andare della direzione giust...
Caramba:-"Hai bevuto?"
Io:-" ... No..."
Caramba:-"M...bon dai potete andare."

Cioè! Neanche i documenti mi ha chiesto! Ma lo so io cos'è! E' il mio faccino! Sembro troppo un bravo ragazzo e quando faccio l'impettito con la voce bassa sembro un ingeniere che è andato in disco solo per vedere come funziona la macchina del fumo! Khe ztooria!

Insomma, una serata ragguardevole.

sabato 13 gennaio 2007

Massime del Ratto

Da Rat-Man n.58

Un giorno qualcuno ha detto: "Se un uomo sogna da solo, il sogno resta soltanto un sogno".

"Ma se tanti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventerà realtà."

Quel giorno Pamela Anderson ha preferito restare in casa.



Grazie Ortolani.

venerdì 12 gennaio 2007

La mia vita da costruttivista

E così è passata la prima settimana di questo 2007 in quel di Padova. Settimana produttiva questa e il 2007 si preannuncia REALMENTE come l'anno più roseo della mia vita. Non perchè ho letto chissà quali premonizioni astrologiche ma perchè questo 2007 è nato in concomitanza (casuale) della nascita di un pensiero che ha dato alla mia vita quella iniezione di...vita appunto, che da anni andavo cercando e che di tanto in tanto riuscivo a cogliere solo di sfuggita, salvo ritrovarmi poco dopo a mani vuote. Se prima mi sentivo come un naufrago sperduto in mezzo al mare in balia delle correnti e dei venti, ora finalmente mi sento padrone della mia zattera quanto mai non sono stato prima. Ho imparato a innalzare le vele e a manovrare il timone ed è solo questione di tempo che impari a imbottigliare il vento per farlo soffiare a mio piacimento dove e quando voglio.

lunedì 8 gennaio 2007

Il diario è omo...?!

Il mix ha sentenziato.
In un'e-mail mi scrisse:

"Il diario è roba da omosessuali"

Scherzava ovviamente, ma il suo giudizio è comune: perchè l'idea di tenere un diario è legata all'omosessualità? E, in particalr modo, a quella maschile?
Sono psicologo e, come tale, ho una spiegazione a tutto.Tranne alla mia modestia ovviamente. Quella, essendo un dono di nostro signore Gesù Cristo, è insensibile a qualunque indagine. C'è e basta.
Il prof. Cesare Cornoldi, docente ordinario di Psicologia Generale presso l'università di Padova nel suo libro "Vizi e virtù della memoria" scrive:
" Nella NOSTRA CULTURA l'attenzione ai ricordi, la loro annotazione sul diario, l'interiorità associata alle emozioni di rapporti interpersonali trascorsi, sono tutti tratti maggiormente associati alla femminilità".
Banale.
Ma resta che chi pensa che "Il diario è roba da omosessuali" è schiavo del sistema. Vittima di un'altra illusione.
Ma ti voglio bene Mix. In senso fraterno beninteso, non omosessuale.

domenica 7 gennaio 2007

Un nuovo inizio...

Ma che storia! Questo dovrebbe essere un blog! Wow! Chissà che robbe che farò! Tipo...che so...scrivere cose! Cose tipo " Oggi sto...non capisco...vorrei...urlerei"... ma sì, tipo un diario! Che serve, scrivere un diario! L'ho letto su uno dei miei libri di psicologia. Magari posterò il perchè ma ricordo che dissi :-"Ma dai! Allora serve scrivere un diario!" E ricordo che subito dopo pensai :-"Dai che provo a scriverne uno!" e subito dopo pensai :-"Lo farò dopo".
Sono passati due anni. Ma chi mi conosce lo sa. Il mio nome non è certo Costanza.
E' Alessandro.
Benvenuti.