lunedì 26 maggio 2008

Lentamente muore

Questa poesia è dedicata a tutti voi, e, in particolar modo, a una Persona.

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

domenica 25 maggio 2008

Alla fine arriva Kelly

Per con concludere in bellezza il capitolo "essere o non essere" riporto NUOVAMENTE ( già lo feci agli albori di questo blog) un brano di George Kelly che riporta ESATTAMENTE il mio pensiero circa il Sé.

"Di questi tempi si dice che essere se’ stessi è una buona occupazione. Essere se’ stessi è considerato salutare. Anche se per me è un po’ difficile capire come sia possibile, per qualcuno, essere qualcos’altro. Penso di capire che ciò significhi non cercare di sforzarsi di diventare diversi da quello che si è. Ciò, di fatto, mi sembra una maniera piuttosto noiosa di vivere. Sarei incline a pensare che ognuno di noi vorrebbe migliorare se decidiamo di essere qualcosa di diverso da quello che siamo. Ebbene, non sono poi tanto sicuro che tutti noi vogliamo migliorare, forse sarebbe più preciso dire che vorremmo una vita più interessante.
C’è qualcos’altro che potrebbe stare dietro a questo imperativo di essere se’ stessi, e cioè che nessuno si dovrebbe mascherare. Sospetto che sia qualcosa vicino a quello che gli psicologi intendono quando spingono le persone ad essere se’ stesse. Si presume che le persone che affrontano il mondo a viso scoperto siano più spontanee, che si esprimano più completamente, e che abbiano più opportunità di sviluppare le loro capacità se non si mascherano.
Ma questa dottrina della nudità psicologica negli affari umani, di cui tanto si parla al giorno d’oggi e che permette al sè di non truccarsi e mascherarsi, lascia assai poco all’immaginazione. Non invita certo all’avventura. Sospetto, a riguardo, che nel Giardino dell’Eden, Adamo si sarebbe deciso più in fretta di quanto effettivamente fece se Eva avesse fatto un po’ più di attenzione al suo guardaroba. Ho sentito che lo corruppe con una mela. In seguito mi dicono che si inventò qualcosa di più stimolante della foglia di fico.
Ciò che affermo è che non conta tanto ciò che l’uomo è, ma piuttosto quello che progetta di fare di se' stesso. Per fare il balzo egli deve fare qualcosa di più che scoprirsi: deve rischiare una buona percentuale di confusione. Poi, al più presto, come afferra la fugace visione di una vita diversa, deve trovare la maniera di superare il momento della minaccia paralizzante e per questo vive l’attimo in cui si chiede chi sia realmente, quello che è o quello che sta per divenire. Adamo deve aver sperimentato un momento del genere."
George Kelly- pagg.157-8 The Language of Hypotesis- 1964

sabato 24 maggio 2008

Psycho Tips

A chi mi chiede qual è il modo più semplice per trattare con una persona rispondo così:

Dite loro che sono avvenenti.

venerdì 23 maggio 2008

Utopia

Pongo alcune domande a voi, sventurati, che siete finiti a leggere queste righe:

Perché andate alla ricerca di voi stessi?

Perché volete conoscere il vostro sé?

Perché non prendete in considerazione l'ipotesi che un vostro "vero" sé, NON esista?

Sento e leggo tanto in giro di persone che "vorrebbero conoscere se stessi". Comprendersi di più. Capire.

"Chi sono io?"

E mentre ci si arrovella su questo dilemma la Vita ci guarda passare e scrolla la testa.

lunedì 5 maggio 2008

Gentilini

Forse sapete di Nicola Tommasoli, il giovane che sta lottando contro la morte in seguito a un pestaggio da parte di 3 skinhead a Verona. Non ho parole.

E per concludere, infine, ecco questo raccapricciante video. Ditemi, qualcuno di voi ha mai visto questo video in tv? No meglio, qualcuno lo ha mai visto in un telegiornale? Sono disgustato e a stento mi trattengo dal bestemmiare. Dio çà§&!

Scusate lo sfogo.



Dio dhjf bjsfhkbgbgr