mercoledì 30 maggio 2007

Best visual illusion 2007



Si tratta di un concorso sulle illusioni ottiche che si è tenuto in Florida!
E ITALIA RULEZ! Il primo e il secondo posto sono stati aggiudicati rispettivamente agli Spaghetti e Mandolino Guido Moretti, e Pietro Guardini e Luciano Gamberini dell'Università di Padova.
Le foto sono identiche!

Ringrazio Knup per la segnalazione!

Il Grande Donatore

Riporto dal sito di Repubblica.it:

"La televisione non ha più limiti nè riesce a darsi delle regole e così ecco spuntare, dalla solita e trasgressiva Olanda (la stessa zona dove anni fa nacque l'ormai padrona della televisione mondiale, la Endemol) un nuovo reality show destinato a far discutere.

Si chiama Big Donor Show (De Grote Donorshow) e da venerdì 1 giugno metterà al centro della scena una malata terminale chiamata a scegliere a chi tra i tre pretendenti donare i propri reni; sarà il pubblico da casa ad indicare alla donna malata a quale candidato lasciare il suo rene.

Lo scopo dell'emittente e della Endemol, produttrice di Big Donor Show è far sì che Lisa, la donna malata di tumore incurabile al cervello, possa decidere le modalità della donazione prima di morire per cui i telespettatori potranno votare con un sms il candidato che a loro avviso merita di più il rene, ma "sarà Lisa a scegliere a chi darlo", come sottolinea un comunicato dell'emittente olandese.

E se la Bnn ha fatto sapere che si tratta di uno show filantropico, nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della donazione degli organi, a muoversi è stato anche il Parlamento Olandese che si interrogherà sul da farsi e sulla giustezza di questo reality.

"Sappiamo che questo programma è estremamente controverso e che alcune persone penseranno che sia di cattivo gusto, ma noi pensiamo che la realtà sia ancora più sconvolgente e di cattivo gusto: aspettare un organo è esattamente come giocare alla lotteria", ha spiegato Laurens Drillich, presidente della Bnn, che ha poi puntualizzato: "i candidati hanno il 33% di probabilità di ricevere un rene. È sicuramente meglio che essere una delle tantissime persone in lista d'attesa. Spesso i cittadini pensano che a differenza di qualche anno fa, ora gli organi per i trapianti siano sempre disponibili. Invece è il contrario".

Di certo il problema legato alla donazione degli organi è di vitale importanza, ma non sarebbe meglio se lo scopo informativo fosse raggiunto con altri mezzi e non puntando alla disperazione di un essere umano che decide di mettere la sua vita nelle mani di uno show televisivo per la poca fiducia che ripone nei confronti delle istituzioni e degli ospedali?

Il limite si sposta sempre più avanti, l'ineleganza e la volgarità anche..."


Mamma mia! Non sanno più COSA inventarsi per questi reality.

Certo c'è sempre la mia proposta.

"Ninfomani ed Eunuchi"

martedì 29 maggio 2007

Il nuovo superfluo

Facevo una pausa dall'INTENSO studio d'ergonomia e, sfogliando Style mensile del Corriere della Sera, sono incappato in un articoletto di Domenico De Masi...ve ne riporto un pezzettino:

"Tutti gli uomini" diceva Friedrich Nietzsche, "si distinguono in schiavi e liberi perchè chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo". Il vero lusso, nella nostra società postindustriale, non è più fatto di panfili, pellice e collier ma consiste in privilegi di tutt'altro genere: avere tempo per se stessi; disporre di spazio per la propria provacy; godere di un silenzio non interrotto dalla suoneria del telefono; essere sicuri senza la paura del licenziamento né l'impaccio dei body guard; giocare senza inibizioni; ammirare la bellezza senza snobismi; godere dell'amicizia senza interesse; amare senza riserve ed essere amati senza tabù; viaggiare senza tour operator; oziare creativamente, senza complessi di colpa."

UFF! Chi non aspirerebbe a questi lussi?

lunedì 28 maggio 2007

Taccuino

Mentre fragagliavo tra i mei cassetti nella disperata ricerca di un altro numero di Rat Man da rileggere per l'infinitesima volta mi è capitato tra le mani un vecchio taccuino nero. Prima del blog in effetti avevo abbozzato una specie di diario, di quelli tradizionali, salvo smettere dopo aver passato uno dei miei periodi più neri ( ah...l'amour), e sfruttarlo come lista di tutto ciò di cui valesse la pena ricordare. Titoli di film, libri e canzoni presi dai cuscini su cui la gente che conscevo aveva dormito e sognato e che avevo deciso di rubare. Ma sopratutto citazioni. Passi di libri che mi erano particolarmente piaciuti o che avevano, in qualche modo, una certa importanza per me e per il mio modo di vedere le cose. L'ultimo dei quali:

E' difficile provocare qualunque cambiamento in sistemi rigidamente definiti i cui partecipanti, a quanto pare, vorrebbero "piuttosto sopportare i mali che abbiamo, che non volare verso altri che non conosciamo."

Sublime. Amleticamente sublime.

lunedì 21 maggio 2007

Il mio primo rito sciamanico

Io mi reputo uno scienziato o vorrei esserlo. Certo è il caso di dire cosa intendo io per scienziato. Uno scienziato è colui che è pronto a mettersi in discussione. Che è pronto a lasciare tutto ciò che è per qualcos'altro e qualcos'altro ancora. In una catena infinita di "stati" in cui il fine ultimo è la conoscenza. Ecco perchè ho scelto di partecipare ad un rito sciamanico. Al chè un mio amico, dando per scontato che non volessi, mi ha risposto con un goffo "Ma tu non sei quello..." intendendo dire "Ma tu non sei quello razionale, analista e disincantato, che non crede in nulla?". Questo mi lascia ogni volta perplesso perchè sono tanti che hanno questa immagine di me. Io credo in quello che voglio. Per dirla in modo molto costruttivistico, io credo nella realtà che voglio credere. Per quella sera avevo deciso di credere nello sciamanesimo. Cercavo di crederci in più forte possibile, autoingannandomi di fatto ( come fa chiunque "crede" anche se ha sua insaputa), perchè volevo assaporare, o tentare di assaporare per lo meno, quello scorcio di realtà. Avrei potuto dire "Ma che cazzate" e non partecipare e stare a bere vino ascoltando i doors ( cosa che mi allettava alquanto) con altri ma non volevo perdere quella occasione per mettere alla prova le mie conoscenze.

Tutto e avvenuto abbastanza inaspettatamente. Io e un mio gruppo di amici ci siamo trovati a festeggiare in una baita che si trovava praticamente immersa in un bosco. Serata come tante: una chitarra, uno spinello, vino, musica, balli, tante cazzate e più di ora passata a contemplare il meravigioso paesaggio che si mirava dal terrazzo seduto su una sedia a dondolo con un bicchiere di vino tra le mani e Vinicio, Doors e Diana Krall che si scambiavano di turno per allietarmi la serata. Con alcuni si decide di gironzolare per il bosco. Tra un rotolarsi nell'erba, un correre a piedi nudi saltando "alla cieca" in mezzo all'erba, un arrampicarsi sull'albero, uno dei miei amici, quasi segretamente, ci dice se vogliamo partecipare a un rito sciamanico. Ci avverte però che è un'esperienza molto forte e che, se vogliamo parteciparvi, vi dobbiamo "credere" e che se "sentiamo" di non potere allora era meglio astenersi. E' qui che un altro mio amico ha dato per scontato che io non volessi partecipare. Indispettito ( perchè ormai è così : sono il freddo psicologo) dissi che invece volevo parteciparvi. Su eravamo in tredici circa. 7 erano lì ad ascoltare questa proposta mentre il resto del gruppo era a casa ignaro di tutto. Di quei 7, due si tirano indietro dopo gli avvertimenti del nostro amico sciamano. Quest'ultimo ad un tratto ci dice, non solennamente, cautemente ma colloquiale: "Ragazzi, io sento che non tutti voi potete avere questa esperienza. Sento che qualcuno non è pronto. Secondo me sono pronti X,Y,Z,U e Alessandro. C e B non credo". Sono contento che lo sciamano abbia "sentito" che ero pronto. Decidiamo di rimandare il tutto dopo cena a notte inoltrata.

Dopo una cena allegra e spensierata, mentre ero in terrazzo a godermi "the end" sotto gli effluvi del Nero d'Avola, un mio amico, molto ermeticamente, si limita a dirmi che "è ora" e che dobbiamo andare. Non ci faccio caso agli altri rimasti lì. Nessuno chiedeva niente perchè di fatto non se ne stavano accorgendo che stavamo uscendo, ma dentro di me avevo già la risposta nel caso qualcuno mi avesse fatto qualche domanda "Andiamo a fare una cosa, niente di che, torniamo subito". In un qualche modo mi sentivo "speciale" per essere stato scelto per questo "rito". E in un qualche modo mi faceva sentire ancor più speciale il sapere che qualcuno ne era rimasto escluso.

Fuori è buio pesto, non si vede assolutamente nulla. Il nostro amico ci dice di "sentire il bosco", che avremmo "sentito" dove andare perchè il bosco ci avrebbe indicato dove muoverci. Lo psicologo che è in me cerca di ammonirmi ricordandomi caviglie slogate e improvvise scarpate, ma lo faccio tacere e assecondo il mio amico. Cerco di acutizzare la mia attenzione. Sento il rumore di rami spezzati, l'odore di foglie morte, una mia amica mi prende per mano in modo da non perderci. Camminiamo per poco, qualche minuto, e arriviamo in una radura aperta al cielo stellato che, niente da dire, quella sera era splendido.

Inizia quindi il rito. Ci dice di metterci un po' isolati e di raccogliere tutta l'energia che eravamo in grado di assorbire dal bosco. Nel momento in cui ci saremmo sentiti pronti avremmo dovuto dire "ci sono" e in seguito avremmo dovuto raccoglierci in cerchio mano nella mano.
Raccolgo l'energia, o almeno faccio qualcosa che per me ha questo significato e ad un tratto "santo" di essere pronto. Dico quindi "ci sono". Tutti pian piano lo dicono e ci troviamo in cerchio. La nostra guida allora comincia a parlarci di focalizzare l'attenzione là, di concentrarci giù, di passarci l'energia, di creare un cono di energia e farlo ruorate vorticosamente. Evoca quindi degli spiriti e gli chiede il permesso di entrare in contatto con loro. Con una mano tengo lui e con l'altra la mia amica. Li sento tremare entrambi, lui molto più forte. Ci dice quindi di fare entrare al centro del cerchio uno di noi. Entra X perchè dice di sentirsi pronta. Lui dice "che c'è qualcosa che NON ci vuole qui" una mia amica gli fa l'eco dicendo "Anche secondo me". Entra quindi nel centro del cerchio. Tutti respirano molto affanosamente. Ci "ordina" quindi di stringerci attorno a lei e di toccarla in modo da passargli energie, ora non ricordo bene. Nulla di pornografico comunque. Si accarezzano i fianchi, le braccia, il capo, la schiena. Poi ci dice di carica l'energia al massimo e di aprire il cerchio in modo la liberare la nostra amica e lasciarla correre per la radura o fare quello che "l'energia degli spiriti" l'avessero spinta a fare. Ci esorta molto affanosamente di caricare l'energia, di passarcela, di farla esplodere nel momento adatto. E' un escalation, Sento i miei compagni respirare sempre più forte e tremare sempre di più. Ad un tratto ci ordina di separarci. Il mio amico sciamano cade al suolo come spompato di qualsiasi energia mentre la mia amica al centro corre ridendo per la radura fino a buttarsi tra l'erba. Dopo un po' ci raccogliamo e chiediamo agli spiriti di poter rompere il cerchio. E finisce.

Ora vi chiderete: e tu cosa hai provato?
Rabbia. Odio. Se mai ho incanalato energia non poteva che essere negativa. Mi sentivo permeato di pura malvagità. E provavo una sorta di intolleranza in quel momento verso i miei compagni che fino a un'ora prima amavo con tutto il cuore. Finito il tutto cercavo di sfogare quel maledetto peso allo stomaco. Letteralmente ringhiavo e storcevo il volto. Complice il vino, vomitai intenzionalmente per esperre l'alcol di troppo e per cercare di togliere quella rabbia. Urlai e presi a calci qualche albero. Un mio amico mi raggiunge e mi dice che BISOGNAVA andare, che non si poteva stare più lì. Mi faccio trascinare contro voglia verso il margine della radura. Ora non ricordo se presi a calci un albero o ringhiai particolarmente forte. Fatto sta che un mio amico mi abbraccia. E allora mi spengo. La rabbia cessa all'improvviso. Ma non era l'abbraccio in sè quanto il cuore del mio amico. Batteva all'impazzata e lo sentivo chiaramente. Tu tum tu tum tu tum. Come un innamorato o una persona davanti all'esame della sua vita. Lo abbraccio a mia volta e mi lascio cullare da quel tu-tum che sento tanto chiaramente. Ci lasciamo. Sono calmo ora. Vedo un amia amica che con sguardo assente sembra tremare. L'abbraccio ma non è lo stesso. Non sento nessun cuore pulsare. Io faccio ritorno a casa come imbambolato pensando a ciò che avevo appena visto e provato.

Quando entro vedo le persone che erano rimanste a casa che mi guardano perplesse. Uno abbozza: "Dove siete stati?" Alche altri mi attaccano dicendomi che non è giusto averli lasciati lì senza dire nulla. Allora si rompe l'incanto e capisco tutto. Ecco da dove veniva la rabbia, l'odio, e la collera che avevo provato nei miei confronti e nei confronti dei mie compagni di rito. L'ho letto negli occhi di chi non aveva partecipato. L' ho letto nel rancore e nel disappunto che provavano. Mi chiedono spiegazioni. Io non me la sento di parlare di sta cosa senza prima aver chieso il permesso allo sciamano. Non volevo fargli un torto. Ma mi dispiaceva fare un torto a loro e, insomma, mi trovavo in una scomoda situazione. Mi dicono di stare tranquillo che "capiscono". Decido quindi di cercare lo sciamano, rimasto nel bosco e di chiedergli se potevo parlarne. Quando rientro nel bosco, che mi sembrava più buio di prima, capisco il mio errore.

E' difficile da spiegare.
Io detesto ogni religione, filosofia, credenza che in un qualche modo crea un gruppo per il quale non tutti sono portati... Crea il "tu sei diverso, non puoi fare parte del mio gruppo". E questo genera odio e rancore. Lo stesso che ho letto negli occhi dei miei amici che non hanno partecipato al rito. CHI ha deciso che non potevano partecipare? Il mio amico sciamano aveva deciso di rivelare quella "verità" solo ad alcuni di noi e ai fortunati aveva detto chi poteva e chi no. Ecco cosa mi rimproveravo senza saperlo.
Ecco cosa succede quando si tira in ballo la metafisica!
E poi che ipocrisia!
Cosa mi rendeva diverso da tutti coloro che cadono in estasi di fronte ad una croce? Cosa rende diverso lo sciamanesimo dalla religione cattolica, dall'islamismo, scientologismo, ecc. ecc.? Nulla!!! Cambia la carta stagnola ma il cioccolato rimane lo stesso!!! Una mia amica mi diceva che ero solamente corroso dai sensi di colpa e che ero "troppo razionale". Cosa vuol dire "troppo razionale". Ho ferito delle persone quella sera con il mio comportamento, persone a cui voglio un bene dell'anima. E questo vale più di qualsiasi esperienza metafisica! E fanculo spiriti, alberi e dio merda vari.

L'unica cosa che mi ha fatto davvero bene in quele marasma di eosterismi, credi e intuizioni è stata la cosa più banale del mondo:
un abbraccio.

un umano, troppo umano, abbraccio.

Sex Crimes at Vatican/2

Mi stupisce ancora che ci sia gente che pensa che la censura possa servire a qualcosa se non ad ottenere l'effetto contrario.


http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/rai-cda/santoro-documentario-bbc/santoro-documentario-bbc.html

giovedì 17 maggio 2007

Sex Crimes at Vatican

Prendetevi 40 minuti. Ne vale la pena.

Teatro

Oh che bello! Stasera sono felice come non mi capitava più da tempo! Ho passato una delle serate più belle della mia vita.
E' incredibile come certi gruppi di persone possano arrivare ad avere una sintonia tale. Ho conosciuto, conosco, delle persone bellissime. Ho fatto lo spettacolo di Teatro in veste di "tecnico del suono" e dopo, con tutto il gruppo siamo andati a mangiare la pizza. Ci hanno raggiunto gli ex - teatranti, ormai universitari come me ( anche se qualcuno, fregandosene dei limiti del conocorso, era universitario e recitava lo stesso) ed è stato una BOMBA. Non riesco a descirvere le emozioni. Non ne sono mai stato capace. Anzi, mi sono sempre reputato una persona abbastanza parca in quanto ha elargire emozioni. Molto contenuto. Molto controllato. E mi risulta quindi davvero difficile descrivere il senso di quello che ho provato e sto, in parte, provando anche adesso. Potrei descriverlo per gli episodi.
Da Federica, agitatissima per lo spettacolo, le ho raccontato una storiella da psicologi ( in un modo che mi riesce 1 volta su 100) mi ha preso la testa fra le mani come per darmi un bacio dandomi poi un meno ardito abbraccio dicendomi poi "Grazie, no, davvero...grazie". Da Jesus che ha scirtto una lettera per noi, leggendocela davanti a noi, una lettera di quelle che se pensi che se più gente avesse il coraggio di scriver sarrebbe un mondo migliore. Dal discorso del 18 compleanno di Olaf. Commovente. Da Nicola che tra i fumi di una birra di troppo mi abbraccia dicendomi che mi rispetta troppo, che mi vuole bene in un modo che lo capisci che non è il solito sproloquio di un ubriaco. Da Elisa, questa 15enne che dopo che le ho detto "che ha recitato meglio di qualsiasi prova" le si sono illuminati gli occhi. E mentre in macchina la accompagnavo a casa, dopo un lungo silenzio, mi guarda e dice :"Davvero sono stata brava?" In un modo che ti sembra di parlare con un orsetto del cuore. E per la prima volta mi sento un adulto quando vedo che mentro le parlo mi guarda con occhi di chi da importanza a quello che dici.
Da la perfetrta intesa che ho con Andrea, ormai ci capiamo a sguardi. Dalla Desy che sempre più mi fa apprezzare le latine americane. Dolcissima e solare ti mette di buon umore solo a guardarla. Da Vale, da Balduz, Tommy e il gruppo!

La bellezza è il gruppo: 30enni, 22enni, 18enni, 17enni, 15 enni, gente di colore, omosessuali( ben due, uno di 14!), latini-americani, tutti uniti in un modo allucniante, totalmente LIBERO, senza pregiudizi, sensa stereotipi, senza i non si fa e i non si dovrebbe. E il teatro ha fatto da vincolo. Poveri coloro che non dedicano una parte della propria vita all'arte! Al teatro, alla musica, alla danza! Le emozioni più forti le ho vissute con i Wuolter e con questo teatro.

Rileggo e vedo che questo post è quanto di più si avvicina alla pagina di un diario che non ad uno dei miei soliti post.
Infatti è scritto male e non riesce a esprimere nulla. Ma poco importa. Avevo semplicemente bisogno di sfogarmi un po'.

domenica 13 maggio 2007

Family Day

Ma che cazzo sta succedendo? No, dico, che cazzo sta succedendo? Ma siamo IMPAZZITI?
Io sono esterefatto, esterefatto e, lo giuro, sto trattenendo le lacrime. LE LACRIME! Leggo delle cose che...che...che cazzo dico, COSA vuoi dire se non, alla Beppe Grillo,... VAFFANCULO! Non riesco a pensare ad altro, cioè, io...
Ma che cazzo continuano a dire che "Non siamo contro i Dico"..." Non siamo contro "..."Non è una manifestazzioen contro" ...ma sai perchè sei andato lì? EH? "Dobbiamo difendere la famiglia!"
e da COSA la difendi piccolo rincoglionito?
Magliette, manifesti, de tut, de tut cons u scritto Dico MAI! E che cazzo parli allora? Sento le registrazioni di alcuni ( solo alcuni, non tutti, perchè non faccio di tutta un erba un fascio IO) che neanche sanno cosa sono i DICO!
Leggo che una ragazzina:

Da Repubblica:
"La famiglia è fatta di un uomo e una donna", risponde una ragazza di Vercelli, piercing al naso e maglietta neocatecumenale. Anche quella di fatto, insistiamo. " "Sì, ma per quella basta il codice civile. E i gay non possono essere famiglia".

I GAY NON POSSONO ESSERE FAMIGLIA?

Ma perchè? Perchè Dio bvhjdsgh vbilrsdhui CANE!
Ho qui un articolo, UN ALTRO ! Cazzo che dice:
"Decine di studi sono stati condotti, dagli anni '70, per stabilire se tali timori abbiano un fondamento. Ebbene,: i figli di genitori omosessuali non sono affatto predisposti a diventare omosessuali a loro volta, tendono ad avere un normale sviluppo e delle soddisfacienti relazioni con i coetanei e con gli adulti."

L'omosessualità NON comporta sterilità, deficint della capacità di giudizio, nè instabilita emotiva, nè compromette in alcun modo l'affidabilità delle persone o le loro capacità lavorative e sociali!
Ma di che cazzo abbiamo paura allora? Per dirla alla Regan "Della paura stessa" perchè sotto siamo tutti un po' xenofobi perchè è NORMALE , cazzo, è normale ma grazie a (dio?) ho la ragione, la RAGIONE, e il cuore, il CUORE per superare questa animale inclinazione a sospettare di tutto ciò che è diverso.
Se no si diventa come quel -bip- di Calderoli che, Dio Santo ma chi è lo STRONZO che vota sto tizio?, che mi dice:

"ieri Adamo ed Eva hanno battuto Adamo e Giuseppe con un netto e indiscutibile 6-0. Fassino e il Palazzo non hanno capito che di piazza ieri pomeriggio ce ne è stata una sola, perché per fortuna i normali sono la stragrande maggioranza nel Paese mentre i diversi un'esigua minoranza."

Ho quel, dai, non mi è mai paiciuto parlare male di Berlosconi così, per partito preso, ma, FIGA, dopo questa come posso non unirmi al coro di chi lo reputa un IDIOTA integrale?

"Io sono qui" ha detto "per testimoniare che i veri cattolici non possono stare a sinistra; non possono stare con i comunisti che hanno ridotto la Chiesa al silenzio e ancora vorrebbero ridurre la religione a un fatto privato. Io sono qui per far sì che la Chiesa possa liberamente parlare e affermare la propria verità e i propri valori che sono anche i nostri".


E VAFFANCULO ancora per tutta sta strumentalizzazione!

Anche con quel povero cristo che guidava il pulmino con la scolaresca dove sono morti due bambini nell'incidente.
"Traccie di cannabis"...
E poi leggo la destra che fa un terrorismo contro, contro...cazzo, contro la RAGIONE! Niente da fare, in questo senso mi mi mi , vado di matto.

La cannabis è di sinistra.
Gli omosessuali di sinistra.
Darwin di sinistra.
I veri cattolici di destra.

Cosa vuol dire, che sono di sinistra allora? Cazzo se essere di sinistra vuon dir essere RAGIONEVOLI allora cazzo devo diventare di sinistra. MA MI CI HANNO COSTRETTO!

giovedì 10 maggio 2007

Il brutto di studiare psicologia

Quando studi psicologia la prima cosa che vuoi evitare, almeno per quanto mi riguarda, è cadere vittima di ciò che studi.
Mettiamo che un fisico studia la Meccanica. Vede che stanno sollevando una cassaforte con una gru e che per delle ragioni che lui, in quanto fisico, capisce , SA che quella cassaforte sta per precipitare. Non si metterà mai sotto quella cassaforte. Stessa cosa in psicologia. Cerco sempre di evitare di mettermi sotto la cassaforte. Ma è tremendamente faticoso. Quando una persona mi dice qualcosa io, subito, se ho la prontezza e l'attenzione sufficiente, analizzo. Ma non analizzo la persona. E nemmeno quello che dice. Analizzo me stesso che ascolta quella cosa detta da quella persona. Io avverto delle sensazioni nelle parole di quel interlocutore. Ma perchè avverto quelle sensazioni? Posso fidarmi di quelle sensazioni? La risposta è no. Io non sono una fonte attendibile. Se mi sembra che una cosa è giusta può essere ingiusta in mille sfacettature e giusta in altrettante. Dipende da come la vedo. Dipende da come la sento. Dipende da come viene trasmessa. Da chi. Quando. Dal contesto. Dall'umore mio, dell'interlocutore, di chi mi sta attorno. Dipende da tutte quelle cassaforti che mi pendono sulla testa. E mi viene in desiderio di non finirci sotto a quelle cassaforti. Ma è tremendamente faticoso.